CHEAP CALL for ARTISTS 2022: tutte le foto dei poster che hanno dato fuoco a Bologna
Questa volta, IL FUOCO.
Sacro, vivo eterno.
Oppure rogo, rinascita, razzia.
Fuoco amico, nemico, incrociato.
Ultimo fuoco, fuoco fatuo, d’artificio, di paglia.
Si brucia di desiderio, di febbre, di rabbia.
A fuoco lento o in una rapida vampata.
IN FIAMME. Come il pianeta, come le lotte, come i nostri desideri.
(tutte le foto sono di Margherita Caprilli)
521 artistə partecipanti.
905 posters inviati.
127 artistə selezionatə.
148 poster nelle strade di Bologna.
Arte pubblica, baby: su carta, in fiamme.
“Quando abbiamo pensato e lanciato il tema della Call For Artists 2022, lo scenario mondiale era totalmente diverso da quello in cui ci ritroviamo. Avevamo evocato le fiamme come una sorta di rituale post-pandemico, per lavorare sul simbolico in termini di ricostruzione. Non ci immaginavamo che a breve sarebbe esplosa una guerra nel cuore dell’Europa e che questa determinasse un’accelerazione così potente delle fratture sociali, economiche e politiche, generando nuove declinazioni in termini di precarietà, sottrazioni di diritti, violenza di genere, miopia sui temi ambientali ed ecologici e un’avanzata preoccupante delle Destre sovraniste.”
CHEAP street poster art
“Evocavamo incendi e ci siamo trovate in uno scenario dove diritti che pensiamo consolidati prendono fuoco come fiammiferi, creando futuri arsi e desertici. Alla facilità con cui si legifera sul corpo delle donne, con cui si modificano tutele a ecosistemi protetti, con cui si riducono in cenere proposte di legge che combattono odio e violenza, noi rispondiamo con uno sguardo collettivo che non ha paura di generare conflitto e di ardere”.
CHEAP street poster art
“Tra fuochi di passione, molotov ultrapop, fiamme purificatrici, scintille di ironia, streghe ardenti, futuri che vanno in fumo e un pianeta finito sulla griglia, in questo nuovo e catastrofico scenario lo spirito critico, dissacrante, beffardo, conflittuale (e incendiario, ovviamente) delle opere in mostra sui muri della città risulta ancora più potente, e va a configurarsi come l’ennesima occasione in cui, attraverso le sue azioni di arte pubblica, CHEAP dimostra come lo spazio urbano, che appartiene alla collettività, possa ancora essere — cito il loro comunicato — un «luogo di lotta e di conversazione», indispensabile per portare l’attenzione sui temi chiave della contemporaneità e risvegliare le anime, che, come ricordava Jung, i greci rappresentavano come un soffio d’aria incandescente.”