FUCK STIGMA: CHEAP Street Poster Art & Conigli Bianchi per il World AIDS Day 2021
CHEAP torna in strada per una nuova affissione di manifesti nello spazio pubblico insieme a Conigli Bianchi: in occasione del World AIDS Day 2021, in strada a Bologna i poster di Dog Yorke, Elena Mistrello, Eugenio Nittolo, Luchadora e Gionatella.
40 anni fa il New York Times pubblicava un articolo dal titolo “Rare Cancer Seen In 41 Homosexuals”. È il primo di una lunga serie di annunci allarmisti e inesatti che per 40 anni hanno diffuso stigma e disinformazione.
Dal 1981 ad oggi la ricerca ha fatto molti passi in avanti: grazie alle terapie con l’HIV si può vivere in salute, si può avere figliə sieronegativə e si può fare sesso senza timore di trasmettere l’infezione allə nostrə partner.
Queste rivoluzioni non hanno avuto l’attenzione che avrebbero meritato. Al contrario il silenzio assordante che ha avvolto l’epidemia continua a essere rotto dai media soltanto per raccontare torbidi fatti di cronaca e fare sensazionalismo sulla pelle delle persone che vivono con HIV.
Abbiamo chiesto a 5 artisti visuali di illustrare l’esasperazione di fronte a una comunicazione ancora stigmatizzante e sierofobica. Per dire una volta per tutte FUCK STIGMA.
40 ANNI DI SIEROFOBIA POSSONO BASTARE | Elena Mistrello
Per 40 anni la popolazione generale, coadiuvata da un giornalismo irresponsabile, è riuscita a scrollarsi di dosso la paura di contagiarsi relegando la percezione del rischio a poche categorie considerate “divergenti” e colpevoli di essersela andata a cercare: chi utilizzava sostanze per via iniettiva, chi faceva lavoro sessuale, gli omosessuali e le persone transessuali. Questo pensiero diffuso non solo lede, oggi come ieri, la dignità delle persone che vivono con HIV, ma è la fondazione delle discriminazioni che colpiscono queste persone sul lavoro, negli ambienti sanitari, nell’ambiente familiare, nella loro socialità, affettività e sessualità. ROVESCIAMO LO STIGMA, RESPINGIAMO LA PAURA DI CUI SI NUTRE: L’UNICA COSA CHE CONTA È CONOSCERE IL PROPRIO STATUS.
REVOLUTION WASN’T TELEVISED. BUT HAPPENED. U=U | Eugenio Nittolo
Dopo anni di sensazionalismo su untori, categorie a rischio e scenari deresponsabilizzanti, i media italiani non hanno ritenuto necessario informare e creare altrettanta risonanza attorno ai grandi successi della scienza. Dal 2016 i risultati dello Studio Partner confermano che una persona che vive con HIV e segue correttamente la terapia ha lo ZERO% di possibilità di trasmettere l’infezione allə propriə partner. QUESTA E’ UNA SCOPERTA SENSAZIONALE! QUESTA NOTIZIA MERITA LE PRIME PAGINE! Perché non l’abbiamo letta?! DICIAMOLO A TUTTƏ!
POSITIVə MA NON INFETTIVə | DogYorke
GRAZIE ALLE TERAPIE OGGI SI PUÒ ESSERE POSITIVƏ MA NON INFETTIVƏ. La terapia (di solita una pillola) assunta ogni giorno da una persona che vive con HIV, abbassa il livello di viremia nel sangue e nei fluidi al punto da rendere impossibile la trasmissione per via sessuale. #UequalsU è la campagna che celebra questa evidenza scientifica e il rischio ZERO di contagio. Questo è un fatto storico non solo perché mina lo stigma alla sua radice (la paura del contagio), ma perché permette di sviluppare progetti di genitorialità, e in generale di vivere a pieno e con serenità la propria sessualità e affettività.
SIAMO TUTTə SIEROCOINVOLTə | Gionatella
Come ha insegnato il Covid i virus non guardano in faccia a nessuno. Non esistono categorie a rischio ma solo comportamenti rischiosi, eppure a volte, vitali. Siamo tutti sieroqualcosa. Oggi scoprirsi sieropositivə non equivale a una condanna a morte, ma permette semplicemente di salvaguardare la propria salute e quella della nostra comunità. La paura del Test ha fatto il suo tempo, qualunque sia l’esito l’unica cosa che importa è conoscere il proprio stato sierologico. SIAMO TUTTƏ SULLA STESSA BARCA, POSITIVƏ O NEGATIVƏ, UNITI NELLA RIVOLUZIONE DELLA CONOSCENZA!
FIEROPOSITIVə E SIEROCONSAPEVOLI | Luchadora
Quei corpi raccontati ancora come “untori” sono, a tutti gli effetti, corpi che bloccano l’infezione. Le persone sieropositivə, quelle che sanno di esserlo e che aderiscono alla terapia, contribuiscono infatti a spezzare la catena dei contagi. E di questo c’è da essere orgogliosə. Dopo 40 anni di vergogna chi vive con HIV ha un motivo in più per uscire dall’invisibilità a testa alta. RECLAMARE LA PROPRIA VISIBILITA’ FIEROPOSITIVA È IL ROVESCIAMENTO DEFINITIVO DELLO STIGMA. NELLA SIEROCONSAPEVOLEZZA RESTIAMO UNITƏ. E FIERƏ .
Gallery fotografica di Margherita Caprilli per CHEAP